La capsulite adesiva, detta anche spalla congelata o frozen shoulder, è una patologia infiammatoria che colpisce la capsula articolare della spalla. La capsula è una membrana fibrosa che circonda l’articolazione gleno-omerale. Essa, insieme ai legamenti gleno-omerali, aiuta a mantenere la stabilità della spalla. I sintomi che caratterizzano tale patologia sono il dolore e la graduale perdita del movimento, dovuti all’infiammazione ed alla riduzione dell’elasticità della capsula articolare.
Nella capsulite adesiva possiamo distinguere 3 fasi:
- la prima fase è caratterizzata dal dolore che aumenta di giorno in giorno, anche a riposo e durante le ore notturne;
- la seconda fase è rappresentata da una lieve diminuzione del dolore e dalla progressiva perdita del movimento su tutti i piani dello spazio (elevazione, abduzione, rotazione interna ed esterna) fino a rendere impossibili anche i gesti più semplici;
- infine la terza fase è rappresentata da una lenta remissione dei sintomi fino alla guarigione.
Tale processo può durare diversi mesi e nei casi più gravi anche alcuni anni. Si è visto che la capsulite adesiva colpisce più frequentemente il sesso femminile nel periodo peri-post menopausa (tra i 40 e i 55 anni). Inoltre spesso si associa a malattie metaboliche come il diabete, l’ipertiroidismo, a malattie autoimmuni oppure all’assunzione di particolari categorie di farmaci.
Anche dei traumi o dei microtraumi ripetuti possono favorire l’insorgenza di questa patologia. Una corretta diagnosi prevede un esame clinico accurato e delle indagini diagnostiche (Radiografia e Risonanza Magnetica) che permettano di escludere o riconoscere patologie frequentemente associate a tale condizione clinica come calcificazioni o lesione tendinee.
È molto importante quindi che venga fatta una diagnosi corretta per impostare immediatamente una terapia adeguata. Il trattamento della capsulite adesiva è di tipo conservativo e prevede un programma riabilitativo specifico, mirato al recupero del movimento articolare, associato ad un ciclo infiltrativo intrarticolare con corticosteroidi. Spesso questo trattamento, che può durare alcuni mesi, porta ad una completa guarigione (circa 98% dei casi).
In rari casi però, quando, nonostante il trattamento conservativo, non si ottenga il risultato sperato, c’è l’indicazione al trattamento chirurgico che prevede l’apertura della capsula e l’asportazione delle aderenze per via artroscopica.